Quando ho capito di essere multipotenziale, la mia curiosità mi ha spinta a capirne di più per conoscermi meglio. Ho cercato in internet chi ne stesse già parlando e ho trovato molte persone che raccontano di sé per aiutare gli altri a comprendersi e stimolare il confronto (per esempio Mir Serena Liponi, che pubblica ogni mercoledì sul suo profilo Instagram delle riflessioni mai scontate) e ogni giorno ne scopro di nuove.
Poi ho fatto quello che amo di più: ho preso un libro da leggere, sottolineare e studiare. Il libro è Diventa chi sei. Una pratica guida per persone creative che hanno molteplici passioni e interessi di Emilie Wapnick.
Emilie Wapnick è un'imprenditrice, consulente professionale, blogger, autrice e artista canadese; ha studiato musica, arte, cinema, giurispridenza e ha fondato un sito e una comunità di multipotenziali. Non è la prima autrice a scrivere di multipotenzialità, ma di sicuro al momento è la più conosciuta. È famosa anche per il suo discorso Perché alcuni di noi non hanno un'unica vocazione.
Lo scopo del suo libro è aiutare i multipotenziali a costruire una carriera sostenibilie e fruttuosa e una vita poliedrica.
Innanzitutto ci spiega cosa significa essere multipotenziali e quali sono le caratteristiche che ci accumunano e differenziano: il nostro è un modo di essere, fatto di innamoramenti improvvisi, immersioni e abbandoni (di cose da conoscere, non di persone!), per cui seguiamo tanti interessi nello stesso tempo oppure un interesse per volta o, ancora, infinite varianti e combinazioni tra interessi simultanei e sequenziali. Siamo l'opposto degli specialisti: il loro percorso formativo e professionale è lineare e verticale (scende in profondità), il nostro è orizzontale, trasversale e curvilineo.
Le sfide non sono poche: abbiamo bisogno di un lavoro significativo e sostenibile (per noi e le nostre risorse personali), di scoprire il nostro modo di essere produttivi (per concentrarci su più progetti e fare progressi in tutti), di gestire le difficoltà che ci impediscono di raggiungere i nostri obiettivi (i giudizi nostri e altrui).
Avere successo per noi significa costruire una vita lavorativa felice per dare il nostro contributo alla società e migliorare il mondo.
Naturalmente non esiste un unico modello di carriera ideale per i multipotenziali: la Wapnick ne ha individuati quattro (e per ciascuno dà strategie, obiettivi e consigli), secondo le diverse combinazioni di tre fattori fondamentali:
- il denaro e il bisogno di sicurezza economica
- il significato e il bisogno di sentire che si sta facendo qualcosa di importante
- la varietà e il bisogno di sperimentare e cambiare
I quattro modelli di carriera ideale sono:
- abbraccio di gruppo (hug in inglese), un unico lavoro multidisciplinare soddisfa tutti e tre i bisogni contemporaneamente e sul lungo periodo. La parola chiave è fusione;
- alternanza (slash in inglese), due o più lavori a orario ridotto, separati gli uni dagli altri e alternati a ritmi regolari, garantiscono denaro, significato e soprattutto tanta varietà sul breve periodo. Le parole chiave sono libertà e indipendenza;
- Einstein, un solo lavoro sicuro (ma anche piacevole, divertente e stimolante), che lasci abbastanza tempo ed energia per portare avanti le passioni, soddisfa innaniztutto il bisogno di denaro. La parola chiave è stabilità;
- fenice, un solo lavoro per mesi o anni, per poi cambiare carriera in un nuovo settore, risponde alla forte esigenza di significato (la varietà si manifesta molto lentamente). Le parole chiave sono profondità e ampiezza.
C'è un modo per vincere questa sfida: trovare il proprio modo di organizzare gli impegni nel tempo e di utilizzare bene le nostre risorse. Non è facile né immediato, ci vogliono costanza e impegno, voglia di sperimentare e provare: se viviamo questa esperienza con la nostra solita curiosità e voglia di imparare, diventerà la più importante avventura della nostra vita.
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